Racalmuto Chiama Hamilton - 1996

07.07.2023

The World's First Satellite Communication Uniting Two Communities


Ero sindaco nel 1996, un secolo fa si direbbe, quando durante la Festa del Monte effettuammo un collegamento via satellite tra Racalmuto e la città canadese di Hamilton, per celebrare il gemellaggio tra le due comunità, legate dalle stesse radici sociali, culturali e religiose, dalle stesse tradizioni.

Allora, con le tecnologie di quasi trent'anni fa, quel collegamento sembrava qualcosa di avveneristico. Eravamo dei pionieri. Degli internauti ante litteram. Oggi basta un semplice telefonino per collegarci col mondo intero.

Oggi, ancora una volta, i Racalmutesi ed i loro discendenti, emigrati non solo nelle Americhe, ma anche in Nord Italia, oltre che in giro per l'Europa e nel mondo intero, si sono dati di nuovo appuntamento a Racalmuto, sempre in occasione della Festa del Monte.

Quei legami antichi e nuovi, per nostra fortuna sopravvivono. Quella memorabile e per certi versi disgraziata storia fatta anche di disperate fughe in cerca di fortuna, a Racalmuto purtroppo oggi si ripete.

Racalmuto è tornato ad essere, purtroppo, un paese di migranti in cerca di fortuna.

Un paese desolato, in cui recentemente sono state abbandonate tutte quante le antiche e nuove attività produttive, penso ad una fabbrica di cavi elettrici dove ci lavoravano più di cento persone, penso ad un'agricoltura abbandonata a sé stessa, alle altre attività commerciali, artigianali ed industriali, cancellate dalla tassazione selvaggia imposta dal Comune per fare cassa.

Racalmuto così facendo, nell'ultimo decennio, ha perso non solo centinaia di posti di lavoro, ma circa tremila abitanti, costretti a scappare via per non morire di fame in una realtà in cui la regola è stata falcidiare, non solo a colpi di tasse, ma anche attraverso la mala burocrazia e soprattutto la mala politica, tutte quante le attività produttive.

Racalmuto è così ridiventato un paese da cui scappare via con la valigia di cartone.

Un paese da cui i nostri giovani e meno giovani hanno preferito, come si suole dire, togliere le tende.

Oltre alle feste, i cui meriti vanno sicuramente ascritti alle tante associazioni e comitati che le organizzano, non è rimasto nient'altro.

Calato il sipario di ogni manifestazione, di ogni festa, i ragazzi ed anche le persone di mezza età, ancora in grado di lavorare, oltre ovviamente ai giovani dotati di tanto di cervello, che abbiamo fatto studiare a caro prezzo, continuano a farsi il biglietto di solo andata.

Il motivo?

La nostra cosiddetta classe dirigente locale, sindaco, assessori e la maggioranza dei nostri consiglieri comunali, non sanno fare altro che aumentare la tassa sui rifiuti, l'IMU e l'addizionale IRPEF, i cui importi sono il triplo rispetto al resto d'Italia. Quei pochi cittadini residenti che continuiamo a vivere a Racalmuto, forse ancora per poco, siamo tutti quanti gravati, ingiustamente, da un insopportabile peso fiscale che, rispetto al resto d'Italia, si può quantificare nell'ordine di due mila euro in più l'anno a famiglia.

Per non parlare di quelle poche aziende che sopravvivono.

Si pensi solo che, per un capannone inutilizzato, nell'ormai abbandonata zona industriale, il Comune di Racalmuto fa pagare più di ventimila euro l'anno di IMU!

Per ora godiamoci la festa 🥳.

Senza pensare che, finita la Festa del Monte, a tutti quanti I Racalmutesi verrà riservata, come avviene da 10 anni a questa parte, la solita festa, fatta di tasse locali ingiuste ed ingiustificate, che sono le più care d'Italia. Neanche in Svizzera si paga così tanto!

E se non paghi ti pignorano tutto, ti tolgono tutto quanto, anche le mutande, se necessario, per poi costringerti ad emigrare. Ti fanno prima intontire a colpi di festa 🎊, farina e furca.

Quando sei bello cotto e mangiato ti lasciano scappare via con la tua disperazione.