Petrotto mette all’asta un rene per risarcire il procuratore di Messina De Lucia
Scritto da redazione Sicilialive24
sabato, luglio 30th, 2022
Petrotto mette all'asta un rene per risarcire il procuratore di Messina De Lucia. È stato citato in sede civile per avere riportato, su questo blog italyflash, i sospetti sollevati dall'Antimafia regionale sull'inchiesta Antoci e la notizia delle indagini sul De Lucia, ritenuto la talpa di Montante. Di questo e tanto altro parla Enzo Basso nel suo ultimo libro 'Giustiziamara' – https://www.italyflash.it/2021/04/30/la-talpa-giustiziamaria2-ne-parlavamo-gia/
L'EX SINDACO DI RACALMUTO SALVATORE PETROTTO METTE ALL'ASTA UN RENE PER RISARCIRE L'ATTUALE PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI MESSINA.LA NOTIZIA L'AVEVA GIÀ DATA IL GIORNALISTA E SCRITTORE ENZO BASSO CHE STASERA MODERA IL CONFRONTO,A BARCELLONA POZZO DI GOTTO, TRA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE NAZIONALE ANTIMAFIA NICOLA MORRA E L'EX PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI, LUCA PALAMARA. COLUI IL QUALE, DAL CSM, È STATO DESIGNATO QUALE PROSSIMO PROCURATORE DI PALERMO, HA CITATO PETROTTO PERCHÉ REO DI AVERE DETTO UNA COSA RISAPUTA E CIOÈ CHE LUI ERA VICINO A MONTANTE. IL PETROTTO DEVE RISARCIRLO INOLTRE PER AVERE SOLLEVATO QUALCHE DUBBIO RIGUARDO AD ALCUNE SUE RICHIESTE DI ARCHIVIAZIONE. DUBBI SOLLEVATI PER ALTRO ANCHE DA ALCUNI ORGANI ISTITUZIONALI, QUALI LA COMMISSIONE REGIONALE ANTIMAFIA.ADESSO PETROTTO E' COSTRETTO ANCHE TRASFERIRSI IN UN'ALTRA PROVINCIA, JN UN'ALTRA REGIONE E FORSE IN UN ALTRO STATO, PER PAURA DI UNA GIUSTIZIA CHE, E NON SOLO LUI, NON RITIENE PROPRIO GIUSTA.
Collegatevi con l'evento di stasera a Barcellona Pozzo di Gotto. Si parlerà di 'Lobby & Logge', in un confronto tra il Presidente della Commissione Nazionale Antimafia Nicola Morra e l'ex Presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati Luca Palamara.Il sottoscritto, autore tra l'altro del libro 'Il sistema Montante', sarà presente per mettere all'asta un rene al fine di pagare il risarcimento di 50 mila euro richiestomi dal procuratore della Repubblica di Messina, perché avrei parlato più che ingiustamente, a sproposito, non assecondando i suoi desiderata, del fatto che era amico di Antonello Montante. Ricordiamo che l'attuale Procuratore di Messina, segnalato nel 2017 da Luca Palamara e dall'allora Procuratore di Roma Giuseppe Pignatone, sarà il prossimo procuratore di Palermo. Poco importa se è stato indagato ed archiviato con motivazioni non proprio del tutto lineari, nel 2019, a Perugia, perché considerato la talpa di Antonello Montante dentro la Procura Nazionale Antimafia. Ho pure parlato del fatto che sempre detto procuratore ha chiesto ed ottenuto per ben due volte l'archiviazione del procedimento per risalire ai mandanti ed agli esecutori materiali dell'attentato, del 2016, riguardante l'ex presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci. Nel frattempo nel 2018, due poliziotti in servizio presso il Commissariato di Sant'Agata di Militello, uno testimone diretto dell'attentato, e che si sono occupati entrambi delle indagini, sono entrambi morti, pur godendo di ottima salute, nel giro di 24 ore. Uno è morto di leucemia fulminante ed un altro di infarto cardiaco.Od ancora si è anche parlato, recentemente, di uno strano patteggiamento a poco più di un anno di reclusione, per 33 reati, una settima di reclusione a reato, consentito dalla Procura di Messina e respinto dalla Cassazione a seguito di un ricorso presentato dalla Procura Generale sempre di Messina, a favore del socio del più noto avvocato e corruttore di giudici, Piero Amara, ossia Giuseppe Calafiore. E ciò avveniva mentre la stessa Procura della Repubblica di Messina chiedeva ed otteneva, per il furto di 4 uova di pasqua, più di 4 anni di reclusione e per un furto d'auto più di 11 anni.Chiaro esempio di Giustizia forte con i deboli e debole con i forti.Od ancora, si può parlare dell'archiviazione, sempre su richiesta ed ottenuta, sempre dalla Procura della Repubblica di Messina, delle posizioni di due magistrati, Anna Maria Palma e Carmelo Petralia, per il depistaggio riguardante via D'Amelio?Di questa amministrazione della giustizia ho veramente paura, tant'è che mi sto trasferendo in un'altra provincia per non essere giudicato in un distretto di Corte d'appello quello di Palermo, dove a breve l'attuale procuratore di Messina, nella sua qualità di nuovo procuratore di Palermo, dovrà occuparsi delle querele per diffamazione che mi riguardano, presentate da persone con le quali lui ha avuto.