Emilio Tringali: SBIRROMAFIA

29.07.2023

SBIRROMAFIA: La mafia delle mafie


IL PIANO DI MONTANTE:

METTERE LE MANI SUI MILIARDI DEI BENI CONFISCATI CON "LIBERA" E "FAI" (L'ASS. "PIO LA TORRE" SE NE USCÌ). MA, TITOLATI DA CHI?

Il "protocollo della legalità" stava per riuscire. Renzi aveva già ufficialmente incaricato Antonello Montante delegato istituzionale del dipartimento. Era fatta. Dietro lui sorrideva una Confindustria affamata e si fregavano le mani i capi delle associazioni tirate in ballo dall'irresistibile cavaliere dell'antimafia. Ma quando arrivò l'incriminazione di Calogero Antonio Montante per associazione mafiosa, i sogni ai infransero e, tuttavia, i commensali reagirono difendendo, affettuosamente, il finto biciclettaio. "Io spero che Antonello possa difendersi ..." replicava don Ciotti, il guru di "Libera".

 Certo, vedersi sfumare così una "lotteria" del genere mette angoscia, fino a non comprendere che si trattava di una grande operazione che andava oltre, un golpe invisibile per il controllo di tutto. Ancora oggi, non è stato chiarito se anche un omicidio sia maturato nell'ambito della strategia del sistema. Ancora è presto per arrivare a conclusioni. Anche perché il sistema opera ancora dentro le istituzioni. Disgraziatamente, non è stato istituito un "pool" anti-sistema, come si fece con la mafia. È un evento pericoloso e anche imbarazzante. I corrotti sono stati graziati, archiviati, le indagini si sono fermate al dispositivo iniziale, senza significative evoluzioni, come se tutto fosse stato svelato. La stampa, poi, la più colpita, evidentemente mette un silenziatore di categoria. Infine, ci siamo noi, i "cani sciolti", che, non avendo padroni, restiamo tali e facili prede di ritorsioni. Querele, minacce e fastidi vari. Qualche attentato, isolamento strutturato, spionaggio. Queste righe vengono scritte per dovere storico, senza fini di odio o di interessi personali. Solo onestà intellettuale e amore per la verità, motivi per cui siamo riusciti a vedere ciò che il pregiudizio occultava.